Presentazione del libro di Claudio Gattera
3 Novembre 2023
Presentato il libro del prof. Claudio Gattera che riprende la raccolta
dei 25 inserti storici ospitati dal nostro notiziario.
“Un libro che restituisce ai nomi la dignità dei volti e delle storie”.
Lo scrive nella sua prefazione il presidente nazionale dell’A.N.A. Sebastiano Favero, sottolineando l’importanza del libro intitolato “Per non dimenticare”. La Grande Guerra degli Alpini della Valle dell’Agno raccontata attraverso le azioni e i combattimenti in cui trovarono la morte o nei quali furono decorati per atti di eroismo”.
Un libro presentato lo scorso 3 novembre in sala Soster, un giorno prima delle celebrazioni per la Festa dell’Unità Nazionale e della giornata delle Forze Armate, scritto dal professor Claudio Gattera, lo storico della nostra sezione su proposta del Centro Studi. Un certosino lavoro di ricerca e di raccolta da archivi ed altre pubblicazioni che ha trovato spazio nella nostra rivista “Alpini Val dell’Agno” con un inserto centrale di 4 pagine, praticamente da otto anni fino allo scorso numero di ottobre.
Per completare questa preziosa opera è stato pensato di realizzare il libro che, oltre a mostrare i volti dei nostri Alpini caduti a causa della Prima Guerra Mondiale, ne racconta il tragico destino (260 le vittime accertate provenienti dalla nostra vallata). Una scia di morte iniziata anche prima dell’inizio del conflitto, a causa di frane e slavine, proseguita durante le cruenti battaglie o nel periodo di prigionia, e conclusasi anche 3/4 anni dopo la fine della guerra, con una trentina di Alpini venuti a mancare per le gravi conseguenze riportate. Gli Alpini della Vallata furono protagonisti di azioni belliche nei tre Battaglioni vicentini, (Vicenza, Monte Berico e Valleogra) tra i più coinvolti e molti di loro furono decorati con le medaglie d’oro, d’argento e di bronzo per azioni meritevoli.
Un libro che si fa leggere facilmente perché ricco di foto storiche, mappe e illustrazioni dell’epoca tratte da “La Domenca del Corriere” disegnate dall’arzignanese Achille Beltrame. Ma anche i racconti sono coinvolgenti perché non mancano storie particolari di vite salvate per casi fortuiti e di vite spezzate per un banale incidente stradale durante un breve congedo. Ma quello che rimane impresso dopo la lettura di questo libro è la triste conferma di quanto poco valore abbia avuto la vita umana con migliaia di uomini considerati come carne da macello e di come la storia, a volte, non riesca ad insegnare nulla. Per questo è fondamentale… non dimenticare!