Madonna del Don
Sabato 8 Ottobre
Nel Dicembre del 1942, a un Alpino che dalla sacca del DON doveva rientrare in Italia, Padre Policarpo Crosara consegnò l’effige, che ora evochiamo “Madonna del Don” come testimonial, sulla quale le mamme dei soldati caduti in terra di Russia potessero pregare e ricordare i propri figlioli.
L’effige della Madonna, recuperata da una isba distrutta da azioni di guerra, era stata affissa da Padre Crosara nella sua: alloggio di fortuna trasformato in “Chiesa”, e dove celebrava le funzioni religiose per i militari insediati nella sacca del Don.
Una mattina entra nella “Chiesa” un Alpino: “Padre, ti saluto. Vado in Italia… aggiunse visibilmente commosso . Ho la mamma che sta male! Prega per lei; le porterò la tua benedizione…—.
Fu un attimo passarmi davanti gli occhi la dolce figura di mia madre… Feci entrare l’alpino. Staccai dalla parete di terra la Sacra Icona e gliela consegnai.
“Ti manda la Provvidenza! Portala a mia madre.
Tu hai la fortuna di ritornare in Italia, noi non usciremo da questo inferno.
Dille che la custodisca per tutte quelle povere mamme che non vedranno il nostro ritorno: così sarà loro di conforto, perché davanti
a Lei hanno pregato i loro figlioli”.
A ricordo di Padre Crosara, degli Alpini rimasti in Russia, ogni anno, il primo sabato di Ottobre rivive la cerimonia di commemorazione, con la deposizione di una corona di fiori sulla tomba di Padre Crosara nel cimitero di Montecchio Maggiore con la presenza degli Alpini locali e provenienti dalle sezioni che a rotazione offrono l’olio votivo per le lampade perennemente accese, nel Santuario dei Padri Cappuccini di Venezia-Mestre, a fianco della SS Icona della Madonna attorniata da targhe e tripodi in argento dedicati alle unità alpine che hanno combattuto su tutti i fronti.
Con la tradizione nata nel 1974, le sezioni dell’ Associazione Nazionale Alpini forniscono l’olio per le lampade votive perennemente accese ai lati dell’ altare dedicato alla Madonna del Don.