2009. I capogruppo della Sezione.
La fase propedeutica alla costituzione della Sezione di Valdagno, che subito fu definita della “Valle dell’Agno”, è affidata al ricordo del commendator Ugo Nizzero, personaggio eclettico, che ha lasciato numerosi ricordi per le iniziative che riusciva ad organizzare, come la colossale Chiamata della Primavera, la Tavolata tricolore con i reduci della Grande Guerra, e l’attività della SEP.
In occasione del 50° anniversario di fondazione della Sezione, celebrato nel 1979, il tenente colonnello Ottone Menato, fondatore e direttore responsabile del notiziario sezionale, ha riportato sul numero speciale pubblicato per la circostanza, i ricordi del commendator Nizzero. In base a questa testimonianza, il primo tentativo di organizzare la sezione alpini Valle dell’Agno risale al 1923 con una riunione nel cinema-teatro Dante, promosso dal prof. Giuseppe Cristofori con altri valdagnesi, cui parteciparono numerose penne nere.
Iniziò la raccolta delle adesioni e alcuni parteciparono alla commemorazione della battaglia sull’Ortigara, ma l’iniziativa, inspiegabilmente, non ebbe seguito, anche se il commendator Nizzero, intorno al 1927, tornò ad interessarsi dell’argomento e raccolse di nuovo le adesioni, rilasciando il bollino consegnato dalla sezione di Verona. In sostanza, senza che vi sia una ragione specifica, i primi alpini valdagnesi in congedo, che entrarono a far parte dell’Associazione nazionale, furono accolti dalla sezione di Verona.
Sul notiziario nazionale “L’Alpino” del 1° maggio 1929 si dà notizia che nei giorni precedenti, nel corso di una riunione presieduta dai tenenti avv. Bevilacqua e Gonzo, erano state raccolte numerose adesioni e si auspicava di procedere al più presto alla costituzione della Sezione di Valdagno.
Valdagno, Ponte dei Nori.
Ormai i tempi erano maturi e il ruolo svolto dal commendator Nizzero portò i primi frutti, tanto che in data 1° agosto 1929 ricevette una lettera firmata dal presidente Nazionale, Angelo Manaresi, in cui si leggeva: “Le comunico che il Consiglio direttivo dell’ANA, ha nominato presidente di codesta sezione il capitano Carlo Pizzati […] Mi è assai gradita l’occasione di rivolgerle un vivo encomio per l’azione intrapresa con tanto fervore e con così notevole successo per la costituzione della Sezione dell’Agno […]”
I primi iscritti superavano il centinaio comprendendo anche soci di Recoaro. Il 15 settembre 1929 ci fu una sfilata in centro storico di Valdagno, con la partecipazione della Sezione di Schio, accompagnata dalla propria fanfara. Dopo il vermut offerto dalla sezione valdagnese, i convenuti pranzarono nel ristorante Marconi, dove il gestore della Botte d’Oro, il mutilato di guerra Toni Novella, si prodigò in cucina. Il 20 ottobre 1929, come annota il Bollettino dei Lanifici, il gruppo “Alpini in congedo” di Valdagno ricevette con solennità il gagliardetto verde, dono delle donne valdagnesi: madrina la signora Luisa Dalle Ore, vedova del capitano degli alpini Cimbro Pettinau. Alfiere Luigi Turra. Erano presenti alpini provenienti da tutta la vallata e anche rappresentanze da fuori provincia.
Dalla nascita fino al 1936 ha retto la Sezione il capitano Carlo Pizzati; gli sono succeduti il capitano Mario Pieriboni dal 1936 al 1943, il capitano Romeo Scomparin dal 1943 al 1945, l’alpino Gino Pesavento dal 1945 al 1952, il colonnello Gaetano Garbin dal 1952 al 1963, l’alpino Mario Callegaro dal 1963 al 1969, l’avvocato Nicolò Zamperetti dal 1969 al 1984, il cavalier Dino Danieli dal 1984 al 1999. Nel 1999 una votazione del Consiglio ha portato all’elezione a presidente di Arcadio Refosco, che sarebbe entrato in carica alla fine del suo mandato elettorale quale consigliere comunale di Valdagno. A causa della prosecuzione dell’impegno politico il neo eletto presidente non assunse mai la carica. Dopo una riunione straordinaria del Consiglio, fu eletto il giovane Luigi Cailotto. Dal 1999, quindi, la Sezione è stata guidata da Luigi Cailotto che, nel 2008, ha passato il testimone a Nazario Campi. Alla data del 31 dicembre 2008, la Sezione conta 22 gruppi, con un totale di 3251 iscritti, di cui 2625 soci ordinari e 626 soci aggregati. Durante gli eventi bellici, precisamente nel periodo che va dal 1936 al 1952, la Sezione è stata gestita da presidenti di riconosciuto valore, che con molta passione ed entusiasmo, hanno tenuto vivo l’attaccamento dei soci e mantenuto i rapporti con la Sede Nazionale.
La vita della Sezione ha avuto così, senza interruzioni, la possibilità di crescere in sempre nuove attività, con programmi ed iniziative via via adeguati alla realtà della zona e dei suoi abitanti. Il vessillo della Sezione non si fregia di Medaglie d’Oro; ma vanta, con i suoi soci ben 13 Medaglie d’Argento al Valor Militare, 39 decorati della guerra 1915-1918 e 32 decorati del conflitto 1940-1945. La storia della Sezione ricalca, nel suo piccolo, quella degli Alpini d’Italia, che può essere divisa sotto un certo criterio in due periodi: prima e dopo il 1976. Nel primo periodo era preminente il bisogno di ritrovarsi insieme, per ricordare e magari dire grazie al compagno di tante avventure, vissute e combattute in lungo ed in largo per l’Europa e per l’Africa; perciò, i sentimenti dominanti erano i ricordi di guerra, delle sofferenze, dei lutti e anche l’attività sezionale, ruotava attorno a questi temi. Fra le vecchie carte trovate nell’archivio sezionale, figurano molti resoconti di raduni, di gite sciistiche, d’escursioni ai vari campi di battaglia. Del resto non si poteva fare di più o altrimenti: la lenta ricostruzione, il ritrovare un equilibrio, una propria via, dopo essere rimasti a lungo lontani dalla famiglia e dai propri interessi, hanno pesato in maniera determinante sulla nostra Associazione. Il 1976 segnò una data importante della nostra Sezione perché attraverso la fondazione di un notiziario periodico da parte del tenente colonnello Ottone Menato si incominciò a tramandare fatti e notizie che costituiranno un prezioso archivio storico e fotografico.
Ma il 1976, con le due terribili scosse di terremoto in Friuli, segnò un’altra data fondamentale per l’evoluzione della Sezione. Gli Alpini diventarono paladini di solidarietà. La solidarietà degli alpini si organizzò in modo permanente attraverso la fondazione della Protezione Civile ANA della Sezione, che oggi può contare su un notevole parco mezzi e sul volontariato di numerosi alpini. Innumerevoli gli interventi nel nostro territorio ma anche in varie regioni d’Italia ed all’estero.
1930. Genova. Adunata Nazionale.
Nel 1993, con una grande partecipazione dei Gruppi della Sezione, sono state recuperate le fortificazioni del passo di Campogrosso e creato un anello storico soggetto a periodica manutenzione ed ancor oggi frequentatissimo da turisti di tutte le età. Nel 2000 è stata ufficializzata la costituzione del Centro Studi con lo scopo di dare un supporto storico culturale alle attività tradizionali ed ai vari interventi realizzati dalla Sezione e dai Gruppi.
Tra le varie opere che hanno impegnato gli alpini della Valle dell’Agno, in un servizio costante a favore della comunità, vanno segnalati la costruzione della sala polivalente “Gino Soldà” a Campogrosso, inaugurata il 3 settembre 2000 e la ricostruzione del comando della batteria sul Monte Civillina durante la Grande Guerra, ultimato nel 2005. In questi ultimi dieci anni, la collaborazione con le amministrazioni comunali e con la Comunità Montana si è perfezionata attraverso apposite convenzioni che hanno visto numerosi gruppi della sezione impegnati in interventi di pulizia e recupero di vecchi sentieri, in lavori di costruzione di piste ciclabili o di manutenzioni stradali.
1957. Primissima Valdagno.
La Sezione, attraverso i suoi Gruppi è stata presente nella raccolta di fondi per la ricerca scientifica nella lotta contro i tumori attraverso la vendita, ormai tradizionale, di colombe o di stelle di mandorlato nelle piazze. La Sezione di Valdagno ha una sua sede, voluta tenacemente dall’ex presidente Dino Danieli e ottenuta con la ristrutturazione della “Casetta dei Nani”, in Palazzo Festari. Inaugurata nel 1994 dall’allora Presidente Nazionale Leonardo Caprioli, è situata nel cuore della città, nel cortile di Palazzo Festari ed è il frutto di una convenzione tra la Sezione ed il Comune di Valdagno e di circa 5000 ore di lavoro gratuito offerto dagli alpini di tutti i 22 gruppi della Sezione. Alla scadenza dei 15 anni di convenzione per l’uso della Casetta dei Nani in Palazzo Festari, quale sede della Sezione, il Comune ha prorogato questo termine di altri due anni.
La Sezione, dopo 80 anni di attività, risulta così organizzata: – Presidenza – Consiglio Direttivo – Assemblea generale dei delegati – Segreteria – Protezione Civile – Centro Studi – Gruppo sportivo – Commissione Giovani – Redazione Notiziario Lo spirito che anima adesso i Gruppi alpini è quello giusto: aiutare gli altri ed essere partecipi ai bisogni della Comunità in cui si è inseriti. Gli interventi, grandi o piccoli che siano, spesso sconosciuti alle masse, contribuiscono tuttavia a suscitare sentimenti di simpatia e di stima.
L’alpino è visto come un punto di riferimento, al quale ci si può rivolgere con fiducia e certezza. Quanto sopra esposto è ciò che fino ad ora hanno potuto esprimere gli alpini della Sezione di Valdagno, esibendo quei valori comuni in tutti gli uomini che hanno prestato servizio militare nel Corpo degli Alpini.
Primi ‘900. Valdagno. Alpini e muli in Piazza Roma.